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LUGLIO 2008
EUROPE AD ASCOLI PICENO - 2 - |
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sulle foto per ingrandirle Joey
Tempest e John Norum John
Leven Ian
Haugland Mic
Michaeli |
di Sonia Roccazzella IL CONCERTO - Ignoro volontariamente l’esibizione della band di supporto che non
ha lasciato il segno... l’unica reazione che avevo era tapparmi le orecchie a ogni acuto del cantante. Magari non era neanche colpa
sua, ma della cassa che avevo praticamente davanti e
che faceva uscire un ultrasuono assordante anziché una nota musicale... non
sono pertanto in condizioni di descrivere ne’ il tipo di musica suonata, ne’
l’intensità di emozioni suscitate tra il pubblico, che si scaldava solo
quando si accorgeva che da uno dei balconi del Palazzo dei Capitani usciva
qualche Europe (John Leven in primis) a seguire l’esibizione in corso. E veniamo alla magia: IL CONCERTO! Un boato accoglie lo sfondo della
scenografia (consentitemi di chiamarla così), tutto nero con la splendida “E”
simbolo degli Europe dentro a
un cerchio, illuminata a dovere. E che dire, poi,
dell’ingresso dei nostri heroes sul palco? John Norum alla chitarra, Ian Haugland alla batteria, Mic Michaeli alle tastiere, John Leven al basso e infine lui, il divino Joey Tempest, al
microfono. La piazza esplode, con grande sconcerto di quei genitori (con
tanto di tappi alle orecchie) che hanno accompagnato i figli minorenni (Dio,
alla faccia della band cult anni ‘80... ma sapete
quanti giovanissimi erano presenti? Tantissimi!!!) a
questa meravigliosa festa di pura musica rock. Parte la splendida ed energica Love is
not the Enemy, che già
lascia dedurre alla Piazza la carica che i ragazzi hanno sul palco: tutti in
splendida forma, sia la voce di Joey, sia le
mirabolanti “acrobazie” delle dita di Norum sulla
sua chitarra. Anche il pubblico è in perfetta forma e accompagna i nostri heroes sul palco cantando e saltellando a ogni nota di ogni canzone: Ready
or Not - Superstitious
(che Joey lascia cantare a noi per i due ritornelli
finali... salvo poi riprendere in mano la situazione e aggiungere altri due
ritornelli per la nostra gioia) - Heart of Stone - Cherokee - The Getaway Plan
- Let the Good Times Rock (attesissima
dai fans, già acclamata durante il soundcheck) - Sign of the Times - Start From the Dark - Yesterday's News - Carrie (cominciata in maniera
acustica come al solito, con Tempest alla chitarra
e Michaeli alle tastiere, ed esplosa, al termine
della seconda strofa, con l’intervento di Norum che
ci regala lo splendido assolo, a cui si associa pure Ian
alla batteria e Leven al basso) - la sorpresona di Open your heart - il solo del nostro magico Norum
che precede la splendida Girl from Lebanon - la stupenda Scream Of
Anger (una carica tale che a tutt’oggi rimane il
mio ricordo più bello... hard rock allo stato puro!) - Rock the night - The
Final Countdown. Che energia, che serata, che divertimento! Impossibile, però, non sottolineare i numerosi problemi tecnici che hanno fatto
saltare l’impianto attraverso il quale Joey legge
normalmente le parole delle sue canzoni. Il che ha portato, inevitabilmente,
a far dimenticare al nostro smemorato hero le sue
storiche lyrics (che, mi piace sottolineare
con orgoglio, noi Supporters conosciamo meglio di
lui!). Per farsi perdonare, durante l’esibizione di Start From
The Dark il nostro bel cantante scende davanti alle
transenne per porgere la mano e un saluto ravvicinato ai suoi fans che sono impazziti dal desiderio di toccarlo. Ok, perdonato... tanto ci siamo noi che veniamo in suo
soccorso a ogni sua dimenticanza!!! E i problemi organizzativi? Vogliamo riprenderli per un attimo? I due
“simpaticoni” che dovevano stare a controllare noi fans,
si godevano il concerto, limitandosi a vietare l’uso delle videocamere... chi
se ne frega, poi, se nel bel mezzo di SCREAM OF ANGER un esaltato sale sul
palco per abbracciare il nostro Joey; oppure se
verso la fine di THE FINAL COUNTDOWN mentre tutti
noi eravamo impegnati a saltare e acclamare IL FAN CLUB UFFICIALE E I FANS “ROSICONI”
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