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LUGLIO 2008
EUROPE AD ASCOLI PICENO - 3 - |
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sulle foto per ingrandirle Joey Tempest durante il concerto Al
termine del concerto, Joey esce dal Palazzo dei Capitani Ian
Haugland firma autografi ai fans |
di Sonia Roccazzella IL FAN CLUB UFFICIALE E
I FANS “ROSICONI” - Concerto finito, entusiasmo alle
stelle. Ultima
parentesi carina ci viene regalata dopo un’oretta
circa, quando gli Europe, belli freschi e
riassettati, escono dal Palazzo dei Capitani in attesa di salire sulla loro
macchinona che li avrebbe rispediti dritti dritti
nel loro albergo appena fuori città. Leven, Norum e Mic salutano velocemente
la folla e, evidentemente stanchi, trovano subito posto in macchina,
lasciando la scena ai colleghi Tempest e Haugland che si intrattengono
con i fans, firmando autografi e consentendo di
scattare qualche foto con loro. Qui mi tocca
riascoltare alcune frasi poco carine da parte di alcuni
fans un po’ “rosiconi”
oltre che, consentitemelo, ignoranti. Riporto testuali parole: «Guardate,
hanno messo la macchina per fare in modo che gli Europe
si fermino a parlare solo con i fans
iscritti al club ufficiale. Questi qui, ogni volta, pagano pur di vederli. È
una mafia!». Scambio un’occhiata esterrefatta con una mia collega Supporter prima
di scoppiare a ridere (da notare che, in quest’occasione,
il Fan Club non ha voluto organizzare nessun meeting speciale con la band per
rispetto al grave lutto che ha colpito Norum solo
due mesi fa). E così noi Supporters pagheremmo per vedere
gli Europe? Uhm... ma se davvero la mia fosse stata
una posizione preferenziale, come mai tu che parlavi
tanto stavi dietro a me se non hai pagato nulla? Come mai ti sei permesso di
avvicinarti alla band senza aver pagato nulla? E
come mai io, che avrei pagato chissà cosa e chissà quanto, sono rimasta a
bocca asciutta senza nemmeno godermi la prima fila che mi ero correttamente
conquistata partecipando a uno dei classici contest
“regolari” organizzati dallo Europe Supporters Club? A
questo punto ci tengo a sottolineare la funzione di
un club: il club riunisce dei soci che hanno un interesse comune. Non essendo
un’organizzazione a fine di lucro, deve autofinanziarsi
per poter campare. Da che mondo è mondo, come si autofinanzia
un club? Con le quote dei soci. Qual è questa folle cifra che paghiamo
annualmente per finanziare questo organo ufficiale
legato agli Europe? “Ben” € 10,00. (Credi forse che Zio Paperone,
per essere parte del Club dei milionari, non paghi la sua bella quota
annuale?) Chi è che mi obbliga a pagare? Nessuno. A me piace l’idea di far
parte di un’associazione di persone con le quali condividere un interesse;
un’associazione sapientemente gestita grazie alle belle iniziative che vengono portate avanti con passione e partecipazione.
Dimmi perché tu che non ne vuoi fare parte, pretendi di avere le stesse
opportunità che invece posso conquistarmi io in qualità di
socio! Se
contesti l’idea del club, son cavoli tuoi: nessuno
si permette di mettere in discussione le tue idee personali e i tuoi punti di
vista; ma mettere in discussione l’operato di
un'associazione senza saperne niente, lanciando persino frasi poco gentili se
non addirittura offensive, ti mette senza dubbio dalla parte del torto (non
ti sfiora neppure per un attimo, ad esempio, che quelle simpatiche parole che
tu hai voluto dire “coraggiosamente” a voce alta, giusto per farti sentire,
possano essere state messe in giro da persone che vorrebbero a loro volta
creare un’associazione del genere?). Problemi
tecnici e organizzativi a parte, polemiche varie e fans
"rosiconi" a parte, devo
dire che la serata è stata un continuo susseguirsi di emozioni sulle note
della musica più bella del mondo. Grazie Europe per avermi fatto
dono di un nuovo momento prezioso da custodire gelosamente nei miei ricordi. LEGGI
L’ARTICOLO DE “IL RESTO DEL CARLINO” >> |
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CONCERTO”