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EUROPE:

THE BEAST IS ALIVE AGAIN!

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di Nilda A. e Vero G. - 15 gennaio 2011 - La band svedese degli Europe,  ricordata dai più per la loro hit “The Final Countdown” che, negli anni 80, ha spopolato in tutto il mondo vendendo più di dieci milioni di copie, fa un bilancio di fine anno e tornerà presto in tour.

In seguito all’uscita del nuovo cd “Last Look At Eden” (settembre 2009), accolto positivamente sia dalla critica, sia dai fans, la band si piazza al N°1 della classifica svedese già dalla prima settimana, conquistando il secondo disco d’oro, dopo quello ricevuto per “Start From The Dark” nel 2004.

 

 

 

Anche la bellissima ballad “New Love In Town”, secondo singolo uscito poco dopo l’album, si piazza bene in classifica, dove rimane per diversi mesi.

Tra il 2009 e il 2010 la band intraprende un lungo tour per supportare il nuovo album, toccando svariati paesi in Europa (nel 2009 ricordiamo il tour in Germania con ben 14 date a novembre, dove gli Europe sono supportati dai Gotthard del compianto Steve Lee), in Sud America e in Giappone.

 

 

 

Anche il nostro paese ha avuto il piacere di accogliere la band per ben quattro date: Milano (26/01/2010), Roma (28/01/2010), Nonantola (29/01/2010) e Padova (30/01/2010).

Da segnalare che per la tappa di Milano, c’è stato un cambio di location per via della numerosa richiesta di biglietti. Il concerto, che all’inizio si sarebbe dovuto tenere all’Alcatraz, per ragioni di sicurezza è stato poi spostato al più capiente Palalido.

Durante i quattro concerti italiani, la band ha stupito i propri fan incastrando alla perfezione il “vecchio” e il nuovo. Con abilità e disinvoltura infatti, sono passati da canzoni tratte dai loro primi album a canzoni tratte da “Start From The Dark”, da “Secret Society” fino al pluripremiato album “Last Look At Eden”.

La scaletta non ha subito rilevanti variazioni durante le quattro date, ma grazie all’affiatamento della band, in forma strepitosa, e a un Joey Tempest in piena grazia di Dio, l’impressione è stata quella di aver a che fare con emozioni e sensazioni diverse in ognuna delle quattro serate.

 

 

 

A dispetto del palco ridotto all’essenziale e senza troppi fronzoli (in fondo a parlare deve essere la musica!), i concerti risultano a dir poco esplosivi: un vero concentrato di sudore e rock’n roll, che tanto piace ai rockettari più incalliti.

 

A ogni inizio di concerto la band viene accolta con un vero e proprio boato sulle note del “Preludio” di Last Look At Eden (contornato, a Roma, da una coreografia di palloncini azzurri e gialli organizzato dai fans), seguita a ruota da “Love Is Not The Enemy”, canzone tratta da “Secret Society”.

 

Dopo solo due brani il pubblico è letteralmente rapito dalla magia e dalla sinergia quasi mistica che si crea tra i componenti della band. Tempest è incontenibile ed energico: salta da una parte all’altra del palco e interagisce coi fan senza un attimo di tregua, concedendosi persino diversi bagni di folla da cui, fortunatamente, riemerge integro e con tutti i vestiti addosso, anche se un po’ stropicciati! Ma anche questo è rock’n roll!

 

 

 

Ancora una perla del passato con “Superstitious” ed è l’apoteosi, con un Norum travolgente nel solo. La band continua ad accontentare i vecchi e i nuovi fans, mettendo d’accordo tutti prima con la bellissima “Gonna Get Ready”, tratta dal nuovo album, per poi rituffarsi nel passato con la prorompente “Scream Of Anger”, tratta dal secondo album “Wings Of Tomorrow”: non solo suonata con  indiscutibile maestria, ma persino supportata dalla straordinaria voce di Tempest, che riesce a volare in alto come ai vecchi tempi.

Sulle note dell’intro di “No Stone Unturned” si torna nuovamente al presente: tanto di cappello al grande maestro Mic Michaeli, che con le magiche note che escono dalla sua tastiera, riuscirebbe a far sciogliere persino i sassi.

Non c’è neanche il tempo per riprendersi dalla magia che si è generata, che partono le note della  divertentissima “Let The Good Times Rock”.

 

 

 

Proprio quando si  pensa di aver raggiunto un totale appagamento grazie a una scaletta così splendida, ecco che parte la sorpresa: il pubblico è in attesa di “Carrie”, ma un diabolico Tempest, col suo sorriso sornione, intona la  versione acustica di “Prisoners in Paradise”, supportato dalle tastiere di Mic Michaeli. Delirio totale!

Il nuovo arrangiamento è qualcosa di sublime, e la voce del Tempest è così suadente che perfino i metallari più duri e puri si lasciano coinvolgere rimanendo stupefatti.

 

 

 

Da ricordare che a Nonantola, Joey Tempest ha voluto omaggiare il Maestro Pavarotti, intonando all’inizio di “Prisoners In Paradise”, un pezzetto della canzone “Vincerò”.

Le sorprese non finiscono qui; dopo “Prisoners In Paradise”, partono le magiche note di “Open Your Heart” (versione ’84, tratta da “Wings of Tomorrow”).

 

 

 

Rimanendo sempre sulle corde di “Wings of Tomorrow”, gli Europe decidono di dare una bella iniezione di adrenalina con un brano che non compare molto spesso in scaletta, “Stormwind”. Anche qui va segnalato il grande solo di Norum, il quale ci propone la sua strumentale “Optimus”, per poi sfociare nella graffiante “Seventh Sign” (che a Nonantola è stata sostituita da “Girl From Lebanon”), sempre tratta da “Prisoners In Paradise”.

Dopo questa parentesi nostalgica, la potentissima macchina del tempo degli Europe catapulta i fans nuovamente al presente con una strepitosa canzone tratta dal nuovo album “Last Look At Eden”, la ballad “New Love In Town”, una delle migliori dediche poetiche di un padre al figlio nel mondo della musica moderna.

 

 

 

La band sempre più gasata e forte degli incitamenti del pubblico, passa dalla canzone che ha dato nuova linfa e nuove idee alla band, “Start From The Dark”, per poi rituffarsi sui grandi classici  “Cherokee” e “Rock The Night”, come giusta conclusione della prima parte dei concerti.

Dopo una breve pausa, i cinque leoni tornano sul palco, pronti a ruggire prepotentemente sulle note della dirompente “The Beast”, tratta dal nuovo album, per poi concludere degnamente con la canzone per eccellenza, la mitica “The Final Countdown”.

Ed ecco, allora, che dopo quattro date, le nostre certezze sono state confermate dai fatti: questi cinque musicisti non hanno nulla da invidiare alle nuove band, anzi! Con tutte le cartucce che hanno ancora da sparare, sono un’ottima fonte di ispirazione per le nuove generazioni.

 

 

 

Oltre che in Italia, la band ha ricevuto grandi consensi in tutta Europa, dalla Spagna alla Francia, dall’Olanda al Regno Unito, fino al trionfale tour asiatico del marzo 2010.

Durante il periodo estivo gli Europe sono stati ospiti in numerosi Festival e Concerti. Tra questi ricordiamo lo show che hanno tenuto a Stoccolma, allo Stockholm Stadion, come band di supporto per i Kiss, davanti a uno stadio gremito da oltre 40.000 persone; il concerto in occasione del Sonisphere Festival e la partecipazione all’ITUNES Festival di Londra.

A conclusione di uno strepitoso 2010, la band svedese ha intrapreso un tour di 5 date in Sud America, tornando in Argentina dopo un’assenza di 20 anni e collezionando alcuni sold out.

 

 

 

E nel 2011? Comincia un nuovo anno, cominciano nuove sfide per gli Europe: nel febbraio 2011 la band intraprenderà un tour di 9 date in Gran Bretagna, al quale seguiranno alcuni concerti estivi (già certa la partecipazione al PPM Festival in Belgio il 30 aprile) che interromperanno momentaneamente la lavorazione del nuovo album, la cui uscita è prevista per il 2012.

Lo dicono anche gli Europe nella loro canzone “The Beast”: “I’m beginning to feel the beast is alive again”. E questa bestia ha voglia di far sentire il suo potente ruggito ancora per tanto tempo.

STAY TUNED!

 

Articolo di Nilda A. e Vero G.

 

 

 

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