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RECENSIONE
START FROM THE DARK |
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di Federico TB – 09
Ottobre 2004 – Nel ‘93
l’uscita della raccolta “1982-1992” (che conteneva il motto “And remember:
nothing is constant except change”) rese noto a tutti che gli Europe si
sarebbero presi una pausa forse definitiva: da quell’anno i fan sognavano la
loro reunion, e soprattutto il momento in cui sarebbero potuti entrare in un
negozio di musica ed uscirne con in mano un prezioso CD contenente nuovi
brani composti dal quintetto svedese. Ora, dopo tante vicissitudini, il sogno è
diventato realtà, e si chiama “Start From The Dark”! Gli Europe sono tornati
con la formazione classica, ossia con John Norum alla chitarra al posto del
pur bravissimo Kee Marcello, e con la stessa grinta degli esordi. |
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Chi
si aspettava di ritrovare dopo quasi vent’anni lo stesso tipo di musica degli
anni ‘80, rimarrà disorientato al primo ascolto. Ma già dal secondo sarà
piacevolmente stupito dall’evoluzione del loro sound, che ritorna in parte
alle radici dell’hard rock anni ‘70 e lo aggiorna tramite chitarre accordate
su tonalità più basse e oscure: ma la vera novità, quello che poi ha portato
creare il sesto capolavoro della band svedese, è la robusta iniezione di
sonorità appartenenti ai percorsi musicali costruiti separatamente da Joey
Tempest e John Norum, autori della quasi totalità di queste nuove canzoni. Il
risultato è “Start From The Dark”, che raccoglie influenze dai ‘70, ‘80, ‘90
e le aggiorna al 2000, creando un modo nuovo di suonare hard rock ai giorni
nostri. |
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L’album si apre con l'esaltante attacco tipicamente rock’n’roll di "Got To Have Faith", una dichiarazione d’intenti musicale e tematica che diventerà l’asse portante di tutto il cd. Da notare il bellissimo break melodico centrale in cui si torna a sentire Mic Michaeli, il quale, visto il tipo di sound, ha stavolta meno occasioni per mettersi in evidenza. Segue l'enorme "Start From The Dark", una canzone hard rock di qualità eccelsa, da gridare in coro: gli Europe ripartono dal buio, e noi con loro. "Flames" è pesantissima, una richiesta d'ascolto che non andrà mai a vuoto. I riff di Norum si mantengono massicci, Michaeli colora con le tastiere in sottofondo, tra l'impercettibile e il prezioso. |
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Si arriva poi all'emozionante "Hero": un commovente omaggio a Phil Lynott, il musicista che Tempest e Norum ammirarono più di tutti nella loro giovinezza, e nell’intelligente testo anche i fan degli Europe possono ritrovare tutto il senso di gratitudine per i loro musicisti preferiti; musicalmente siamo dalle parti degli Europe più tradizionali. Da notare anche il doppio assolo di Norum in stile Thin Lizzy. Le canzoni si susseguono tra mazzate come "Wake Up Call" o la trascinante e pesantissima "Song no.12", o canzoni più pacate ma azzecatissime come ad esempio "Reason", dove si rintracciano con chiarezza le sonorità care al Tempest solista, sostenute però questa volta dalla solidità chitarristica di Norum: ed era ora, verrebbe da dire, che tornaste insieme a creare il mix perfetto! |
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Da notare in questo lavoro anche la prestazione
più personale di Levén di tutta la sua carriera negli Europe, e la batteria
di Haugland più creativa che mai: sembra che gli anni passati abbiano
portato, invece che ruggine, maturità compositiva ed esecutiva a tutti i
membri, per arrivare all'equilibrio miracoloso di questo nuovo album. Gli
Europe sono sempre stati anche dei maestri negli arrangiamenti, e bisogna
scoprirne ascolto dopo ascolto tutti i
particolari escogitati questa volta con l'aiuto di Kevin Elson. I
solismi di Norum sono esaltanti o, quando semplici, pieni di feeling (per
esempio l'assolo in "Reason" o nella stratosferica "Roll With
You", un lento settantiano da brividi sulla pelle e un altro testo
indimenticabile). |
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C'è
spazio per il divertente rock’n’roll di "Sucker", che riesce a
suonare semplice pur essendo elaboratissima, prima di arrivare alla doppia
mazzata composta da "Spirit Of The Underdog" (con un intro di
pianoforte da brividi) e soprattutto "America", la più veloce del
lotto, davvero esaltante e con uno dei pochi cori pieni che ricorda gli
Europe degli anni ‘80. Chiusura in rilassatezza con "Settle For
Love", tranquilla ma emozionante riflessione acustica sul significato
delle scelte che si prendono nella vita, e su quel valore che poi risulta
essere l’unico davvero importante: l’amore. Il nuovo album degli Europe è forte dei testi più belli e significativi che Joey Tempest abbia mai scritto, e di canzoni che pur nella loro freschezza meritano tutte di stare alla pari con gli altri classici. Che sia il testamento oppure no di questa straordinaria band, "Start From The Dark" è un’opera che solo nei sogni dei fan più accaniti avrebbe potuto essere realizzata: invece è realtà! |
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