di Sonia Roccazzella Una lettura piacevole
e rilassante per un’estate di mare, di
sole, di divertimento |
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ROCK THE NIGHT WITH… KEE MARCELLO |
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di
Sonia Roccazzella - grazie ad Alberto Bucchieri per la collaborazione |
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2 luglio 2011 - Ragazzi, che serata! Chiacchierare con un grande
chitarrista come Kee Marcello è un vero piacere. È talmente alla mano,
semplice, disponibile che tendi quasi a mettere in secondo piano il fatto di
ritrovarti a quattr’occhi con una grande rockstar che nel corso degli anni ha
conosciuto il vero successo, il grande pubblico a livello mondiale. I fans degli Europe sono ancora pazzi di lui. E lui ricambia
l’affetto riproponendo un album di prossima uscita (ottobre 2011, insieme
alla sua biografia) in cui ripropone una bella selezione di vecchi pezzi
degli Europe da lui cantati e riarrangiati. I fans non stanno più nella
pelle. |
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La serata in cui ho avuto il piacere di incontrarlo (Catania, 2
luglio 2011) era dedicata agli studenti della Guitar Academy che tenevano il
loro saggio di fine anno. Kee Marcello era il guest della serata, nonché uno
degli insegnanti della scuola. Il nostro Kee, infatti, ci ha raccontato che è
da due anni che insegna nella sede di Siracusa. E quella era già la seconda
volta che si esibiva in Sicilia. In compagnia del mio amico Alberto, bravissimo chitarrista e
cantante, nonché “giornalista d’assalto” per conto di un settimanale
siciliano, ho avuto il piacere di conoscere Kee poche ore prima della sua
esibizione. Kee non ha avuto nulla in contrario a chiacchierare con noi,
mettendo da parte la birra che stava bevendo e non mostrando mai, neanche in
un momento, segni di fastidio o necessità di farci fretta. Un incontro tra
amici e, nel caso dello scambio opinioni con Alberto, un incontro tra
“colleghi”. Kee adora l’italia: la cultura, la letteratura, la musica
classica. Deve al personaggio di un libro italiano, la cui lettura gli ha
dato i brividi, il suo nome d’arte “Marcello”. Per quanto riguarda la musica
classica, invece, ama molto Paganini: l’ha definito un vero e proprio
precursore del rock. Vive in Svezia con la moglie e i tre figli. Due già grandi (20 e
18 anni); uno piccolino (10 anni). La seconda comincia già a dargli
soddisfazioni con la chitarra: ci ha anticipato che la sentiremo presto
suonare in un suo pezzo. Probabilmente in uno del nuovo album in uscita a
ottobre. Durante la nostra chiacchierata, Alberto non può fare a meno di
fargli i complimenti per il suo pezzo preferito, GIRL FROM LEBANON (Prisoners
in Paradise, 1991): l’intro gli dà letteralmente i brividi. Kee Marcello
rimane colpito dall’affermazione di Alberto, tanto da dichiarare che anche a
lui quel pezzo dà i brividi. Non solo: Kee pensa di regalare un “di più” ai
suoi nuovi amici italiani. Estrae di tasca il suo Iphone, cerca una traccia e
ci invita ad ascoltare con lui. Cos’è? La nuova versione di GIRL FROM
LEBANON, da lui cantata e ri-arrangiata. Da brivido sul serio! Kee ha una
voce molto rock, che regala a quel pezzo una sfumatura particolare,
avvicinandola ai pezzi delle vecchie rockstar americane. Pelle d’oca davvero.
Quella versione è la stessa contenuta nel nuovo album, in uscita a ottobre
2011 insieme alla sua biografia. Durante la nostra lunga chiacchierata, Kee ci confessa di essere
un collezionista di vinili: gli piace molto ascoltarli, anche quando
“saltano” o “gracchiano”: gli regalano una sensazione di rock puro e di altri
tempi. Il suo album preferito è “Who do we think we Are”, dei Deep Purple; il
suo secondo preferito è “Spectrum”, album di un famoso batterista, Billy
Cobhan che, nonostante faccia un genere di musica del tutto diverso, è tra i
suoi artisti preferiti in assoluto. Anche lui, come molti musicisti del suo tempo, sta vivendo il
passaggio di “vendita della musica” ed è un po’ preoccupato a riguardo: ormai
si vende pochissimo su supporto fisico (vinili, cassette, cd), dato che la
musica è fruibile su rete. Non è tanto preoccupato dal fatto che i pezzi si
possano acquistare da Itunes e negozi simili; sono i siti che offrono
l’ascolto dei pezzi in streaming a dargli fastidio, perché col passare del
tempo, sempre meno persone “compreranno” la musica: ci si limiterà più che
altro a cercare il pezzo da ascoltare sul momento. In questo modo saremo
sempre meno incentivati all’acquisto di un album, e ciò rischia di andare a
discapito della musica stessa. E veniamo alla fatidica domanda: che rapporti ha mantenuto con
gli altri Europe? A malincuore Kee ci dice che è da tanti anni che non frequenta
più nessuno di loro. Di recente, l’unico che ha rivisto con estremo piacere è
stato Ian Haugland, il batterista, in occasione del suo programma radiofonico
su rocklassiker. Kee trova Ian davvero simpatico, realmente “Crazy”: è
incredibile come riesca a dire qualsiasi cosa persino davanti al microfono di
una radio, senza regole e censure. Un vero rock man! Grazie a Kee, per la disponibilità e la capacità di rimanere un
uomo con i piedi ben saldi per terra nonostante il grande successo che è
riuscito a conquistare negli anni. Grazie per le bellissime emozioni che è
riuscito a trasmetterci nella mezz’ora e più in cui è salito sul palco e ci
ha dato un saggio della sua straordinaria abilità. Non una tecnica fine a se
stessa, ma una tecnica ispirata dal cuore, dal sentimento, dall’emozione, che
lascia ampio spazio alle note. Non una cascata di note o esercizio di
“funambolismo circense” fine a se stesso, ma con ampio spazio legato alla
melodia, capace di creare un vero e proprio coinvolgimento. Tra i pezzi suonati ricordiamo la bellissima Superstitious degli
Europe, alcuni pezzi del suo repertorio personale e alcuni classici, tra cui
un vecchio blue’s Americano “suonato da quasi tutti i musicisti almeno una
volta nella vita… persino da Silvio Berlusconi!” (e il pubblico ride di
gusto!). Chitarra utilizzata? Gibson Les Paul signature Kee Marcello. |